Destino aveva prelevato da un pianeta dell'orlo esterno altri due soggetti per la suo esercito, uno era un droide bizzarro che però aveva già destato la curiosita del finto organico, l'altro era un organico che sembrava un soldato, un mercenario, quel tipo di persona che si poteva controllare tramite il denaro. L'idea di Destino era di procedere verso la base per discutere con i due nuovi arrivi delle incombenze che avevano, in particolare il bisogno di risorse per permettere alla baracca di continuare a sviluppare e produrre, per raggiungere un livello degno di nota che pemettesse una certa libertà di movimento. Aveva già in mente progetti per dominare la galassia, sterminare gli organici, eliminare la Forza... ma i suoi sogni vennero interrotti da una comunicazione urgente dalla base: qualcosa o qualcuno era stato segnalato su Tatooine, forse solamente chiacchiere da locanda, ma Destino era sempre stato particolarmente sensibile a queste piccolezze: nella peggiore delle ipotesi avrebbero perso del tempo, ma se la segnalazione era veritiera era possibile rintracciare un altro compagno droide da reclutare nell'armata indipendente. Destino non ci pensò nemmeno un millisecondo e corresse la rotta del viaggio verso il pianeta sabbioso che gli aveva dato i natali: un giorno avrebbe scoperto dove era stato costruito e da chi, un giorno avrebbe eliminato ogni traccia dei suoi sistemi interi, avrebbe bruciato ogni carta, cancellato ogni byte, ucciso la mente che aveva generato la sua esistenza, sarebbe diventato unico... se già non lo era Cambio di programma, faremo una sosta su Tatooine per verificare una serie di segnalazioni Disse sinteticamente ai sue due compagni di viaggio, non voleva il loro parere, ma li informava di quel che stava succedendo La navetta di lusso rallentò dal viaggio, corresse la traiettoria e si fiondò nuovamente a massima velocità verso la nuova destinazione
Quest free organizzata per permettere a possibili nuovi utenti l'ingresso (o la conoscenza) con la ADI, partecipare alla quest non significa aderire al gruppo, per l'ingresso deciderete in corso di gioco ed alla fine della ruolata, spero che vi divertirete (non escludo che qualche master possa metterci lo zampino). Writer Pablomex TheWanderer Xaden
Si destava dalla sua modalità di standbye in un turbinio di luce accese, terpore cibernetico che aveva attivato dopo aver lasciato il suo locale per seguire Lord Destino, in quanto era alla ricerca di nuovi dati che esulassero dalla sua vecchia quotidianità e per studiare il curioso collega. Contemplava i rumori generati dalla nave come se quel mezzo fosse un animale domestico per un biologico. Entrambi erano fatti di metallo, ma la differenza sostanziale fra i costruiti era che Hal avesse una coscienza artificiale e non era schiavo del libero arbitrio di essere vivente.
Sempre la solita merda…..odio la sabbia
Tatooine lo richiamava a se per un ironico scherzare del destino. Dopo quella frase detta in basic per mettere a suo agio il Mandaloriano, interrogava nuovamente il suo dataset plasmato da interminabili ore passate dei biologici e dalla sua programmazione nativa ormai deviata.
Un viaggio rapido, ma intenso. Sono sicuro che sara’ breve intervallo, una cosa da poco
Un ulteriore espressione di circostanza, imitava in modo grottesco una risata, quando goffamente cercava di imitare una fittizia forma di umanità. Era difficile immedesimarsi in un essere inferiore , ma il suo database gli suggeriva di eliminare i momenti di silenzio per mettere a disagio il cacciatore di taglie.
Lord Destino, e’ solo un vezzo o e’ una possibile minaccia?
Simulava curiosità verso il suo capo, per poi seguirlo come un ombra a un paio di metri alla sua destra , dopo che la nave fosse atterrata in modo inesorabile a seguito della volontà del suo padrone e di quella della gravità.
Destino decise all'ultimo di cambiare destinazione e Ekar non ne sapeva il motivo, oramai aveva accettato di vedere se quello che gli mostrava è non pensava che gli avrebbe fatto scherzi tanto aveva la spada echani e il blaster. Il mandolariano ascolto le parole che il droide gli disse, non sapeva perché ma provava una certa familiarità con i droidi e si trovava a loro agio con la loro compagnia e quindi il droide non riuscì a infastidirlo. Tentava di godersi il viaggio mettendosi comodo sul sedile guardando lo spazio fuori dal finestrino mentre aspettava che fossero arrivati a destinazione, voleva vedere cosa Destino aveva da mostrargli. Chissà che sorprese nascondeva lo spazio profondo, quanti pericoli e opportunità nascoste...
Destino continuava a picchiettare il dito metallico su alcuni comandi Opportunità e minaccia sono praticamente fratello e sorella, caro John: nonostante io sia propenso all'opportunità, non posso escludere che si potrebbe trasformare in una minaccia. Fortumatamente abbiamo un abile soldato trale nostre fila e non dobbiamo realmente temere una rappresaglia Parlava chiaramente di Ekar, senza fare accenno alle sua innate abilità che lo avevano reso, in passato, il droide più letale della Galassia Dovremo rimandare la nostra visita a Geonosis, ma non vi preoccupate: ci sbrigheremo, voglio prima di tutto stabilire una base operativa e quindi iniziare a costruire un impero Disse brevemente prima di settare le coordinate di atterraggio alla piattaforma più vicina dalle coordinate ricevute. Non aveva idea se i dati forniti fossero stati inviati da qualche addetto della sua armata o se qualche droide "risvegliato" si fosse già informato sul conto della ADI... poteva anche essere una trappola: era da tempo che non sfruttava più il suo arsenale di morte e voleva mettere alla prova le sue capacità belliche con indosso la sua armatura, l'aveva progettata per non dare alcun intralcio, ma non l'aveva mai realmente testata sul campo, davvero
Capisco Si limitava a dire nei confronti del Lord, mentre cercava di impostare una query per velocizzare il tempo di risposta nell'assocciare quel nome auto imposto alla sua matricola, elemento che al momento era preponderante nei suoi registri cibernetici. Alle parole del Boss portava i suoi sensori ottici su Ekar per una frazione di secondo per poi aggiungere con il suo consueto gracchiante vocalizzatore sintetico.
Per un piano cosi tanto ambizioso Signore, potremmo iniziare un lento processo di correzione nei confronti dei droidi del Cartello, gli Hutt non ne saranno molto contenti. Quando se ne accorgeranno saranno sara' troppo tardi. Riprogrammando le loro schede madri potremmo attivarli al momento opportuno cosi da ottenere il controllo di Nar Shadda e di questo pianeta. Poi sara' un effetto domino, lontani dalla politica non potranno ignorarci
Dopo questo sproloquio in basic, per una decina di minuti il suo processore faceva un roboante suono di sottoprofondo per poi sfornare in binario.
Tempo di esecuzione stimato 10 anni, probabilita' di successo 60%.
Il mandolariano ascolto le parole Di Destino e quelle del droide, dalle sue parole Destino sembrava a Ekar un capo carismatico che cercava di conquistare un suo spazio nella galassia, molto probabilmente per farsi un nome; dopo essere stato nominato si volto verso Destino e sentì il droide musicista parlare . Non sapeva se il suo piano di violare il sistema di alcuni simili deriva da una differente concezione di liberta umani e droidi o perchè "John" aveva una delle caratteristiche peculiari tipiche delle cose esportate da Tatooine. ha già in mente una zona in cui costruire la base su Tatooine? Se ci inimichiamo il carrello rischiamo che ci scatenano contro altro cacciatori di taglie, serve che li combatto? . disse a Destino.
Destino osservò i due interlocutori attraverso le lenti del suo elmo Credo di essere stato frainteso: stiamo atterrando su Tatooine per verificare un segnale anomalo, uno del tutto simile a quello che mi ha portato fino a John Precisò inizialmente mentre la navetta stava iniziando l'ingresso per atterrare Non escludo che in un secondo momento potremmo anche conquistare il pianeta, ma eviterei di inimicarmi i signori del crimine presenti: non credo abbiano collegamenti solo planetari e mettersi contro una ramificata struttura illegale e criminale potrebbe solamente danneggiarci Precisò ancora, puntalizzando che la sua idea non era propriamente una conquista Preferirei fare affari con tali professionisti: loro hanno conoscenze e denaro, noi manodopera e credo non sarà difficile trovare qualche impegno per soddisfare entrambi. Magari eviterei l'illegalità, dato che vorrei essere in affari anche con governi e forze dell'ordine: insomma lavorare per tutti e con tutti Quello che gli serviva erano risorse e denaro per ampliare la sua potenza bellica, affermarsi e quindi sferrare l'attacco alla vita organica, ma questo rimaneva estremamente classificato
Xaden quando vuoi entra pure, noi stiamo atterrando su Tatooine e verremo diretti da te grazie "all'anomalia" registrata, un mero pretesto per incontrarti. Sentiti libero di ambientare la tua posizione e non aver paura: non sparo... ... per ora
Potremmo usare questa occasione per fondare una filiale qui no? Lui è un Mandaloriano e sa come mantenere un luogo sicuro. Io potrei occuparmi della logistica e tu promuovere il nostro prodotto
Non sapeva cosa volesse fare il suo leader, ma avere diversi basi nella galassia potevano favorire nuovi arruolamenti per la loro causa.
Mentre i tre parlavano delle possibilità e delle idee che avevano, l'astronave si adagiò su uno dei punti di atterraggio senza particolari problemi, permettendo al gruppo di metter piede sulla superficie sabbiosa del pianeta. Destino fu il primo che si avvicinò al portellone d'uscita La nostra attuale missione è quella di rintracciare la fonte del segnale, dedurre che cosa l'abbia generata e trarre conclusioni Da quando era "diventato" Destrino, la sua programmazione era cambiata: non era più il prolisso droide protocollare ed aveva deciso di adottare uno stile di dialogo più funzionale, più sintetico e ìd adatto alla diplomazia Tutto il resto deve essere messo da parte: la nostra priorità è reperire risorse su pianeti già individuati e analizzati Queste erano le sue parole prima che il portellone si aprisse ed un'armatura scintillante vagamente minacciosa uscisse da uno dei modelli luxury di un mezzo da trasporto privato, qualcosa che difficilmente poteva non dare nell'occhio. Destino si guardò attorno per scandagliare i dintorni: il segnale che lo aveva portato fin lì sembrava essere sparito, aveva forse perso tempo nel ricercare così assiduamente alleati e droidi "malfunzionanti"?
Diamine! L'ora è giunta di vagare per lande nuove, esplorare le immensità della galassia, scoprire mondi nuovi e inesplorati! Cioè, non è proprio proprio quell'ora. Siamo a dieci minuti prima. Più o meno. Il tempo dell'imbarco. Lasciare nuovamente Tatooine gli fa un certo effetto, al giovane Matt. Terminato l'addestramento basilare con l'esperto Decimo, il ragazzo sente ormai da qualche tempo il bisogno di intraprendere la sua strada. Anche se parte di sé vuole ancora puntare a sdebitarsi con il suo maestro, ovviamente. Per Matt, molto di quello che osserva attorno a sé è "nuovo". O meglio, mai visto prima. Lo spazioporto, tra le tante, era una di queste. Zaino nelle spalle, il giovane Matt si avvia quindi verso l'interno. C'è un po' di ansietta in lui. Biglietti, prenotazioni, orari... è tutto nuovo. Anche solo andare al bancone a dire "salve, vorrei andare verso... X" è un qualcosa di mai fatto prima d'ora. Ergo, ansietta. La parte peggiore, per lui, è l'esser in mezzo alle persone. Per uno che ha vissuto la sua vita a farsi i cavoli suoi ed a essere un signor nessuno, avere sguardi continui su di sé non aiuta. Essere un chiss vagabondo, razza assai poco comune al di fuori di Csillia, maledetti elitari, aiuta ancor meno. Ma, da quando ha fatto amicizia con Decimo, il ragazzo si sta preponendo di essere più... aperto. Cioè, traduco, si è proposto di essere più non troppo dubbioso verso il prossimo. I risultati sono più che pessimi, ma il pensiero c'è. Tra l'altro... da quando gli è stata sbloccata la capacità di essere un mago spaziale, la paura di finire in casini irrisolvibili è diminuita di un pelo-pelino-peletto. Non troppo, comunque. D'altro canto... è difficile cambiare la propria natura, no? Per chiunque, in ogni caso, Matt sarebbe risultato un semplice vagabondo di razza rara. I suoi strumenti speciali, ergo la sua spada laser, erano ben nascosti sotto le sue vesti/oggetti personali nello zainetto. Sia mai che qualcuno di sbagliato, come quei maghi cattivi maledetti, si fosse fatto troppe idee. L'unico oggetto veramente personale è il suo ciondolo, sempre al suo collo, ma per vedere la pietra con l'incisione, beh, tocca togliergli la maglietta e... provateci, se avete il coraggio. Mentre Matt osserva lo schermo con le partenze/arrivi dei trasporti inter-planetari pubblici, scegliendo ancora una meta adatta ai suoi viaggi, in uno dei lidi affianco, una nave pomposa e luxury-style attracca, con tanto di alzata di polvere, che fa scena. In qualche modo, gli occhietti rossi (ad infrarossi!) del chiss sarebbero stati richiamati per qualche istante, ammirando la novità avvistata lontano, con tanto di proprietario fortemente minaccioso. Anvedi, ad avecceli, i soldi...
Ekar scese dalla nave, era una guardia e l'istinto gli suggerì che c'era qualcosa che non andava ma non vedeva nessun pericolo quindi decise di guardarsi intorno, erano in un luogo pubblico e dubitava che lo avrebbero aggredito con un blaster quindi si guardo intorno con la mano sull'impugnatura della spada a due mani, era pronto a sfoderarla se c'è ne fosse stata la necessità.
Diceva in basic dopo aver estrapolato quella frase da un vecchio dataset, per poi annuire verso il capo.
Complimenti capo!
Era un ammasso di metallo che si fingeva un organico, nel suo processore non riusciva a processare un operazione logica in merito a quella circostanza, ma anche lui era una eccezzione fra i costrutti di silicio. Faceva cenno al mandaloriano di seguirlo, visto che il suo sistema di previsione suggeriva una percentuale sufficientemente alta di sopravvivenza per il loro leader.
Signore devo dedurre che lei e' un mio collega, perche' non sembra armato e non mi pare sia un soldato
Cosi si palesava al Chiss visto che in basi ai record presenti nei suoi registri quelle erano le principali occupazioni dei membri di quella razza.
Sono John e dal mio locale ho notato interferenze sulla mia console
La sua immagine era comparsa in diversi post per diversi dj set, quindi non era strano se qualcuno lo avesse riconosciuto. Aveva usato il suo nuovo nome visto che in base ai dati storici, i biologici erano in difficolta' ad empatizzare con delle matricole.
Le uniche due regole qui sono non mettersi contro il Cartello e non permettere ai droidi di entrare
Accenava un sorriso metallico sempre per favorire l'interazione con lo sconosciuto e parlava con ironia per creare un ulteriore legame con un essere verso cui provava un ovvio indifferenza.
Non si preoccupi di lui, e' solo un modo per evitare persone in cortocircuito
La sua natura protoccolare gli permetteva di esaminare diversi dialoghi e poter replicarli rispetto al contesto in cui si trovava
John stava tartassando il mandaloriano con le sue chiacchiere, sotto l'elmo, sotto la sua faccia metallica avrebbe potuto fare un ghigno: anche lui era così prima di vestire quell'armatura, anche lui parlava e parlava per nascondere calcoli, deduzioni e logica binaria. Mentre il visore scandagliava l'area potè notare un Criss, una visione piuttosto insolita persino per un pianeta come Tatooine. Il giovane sembrava particolarmente interessato al trasporto luxury, generalmente avrebbe rottamato quell'inutile pezzo di ferraglia ed usato le risorse per più pratici scopi, ma da quando aveva iniziato a simulare la "follia" umana, viaggiare con opulenza era diventato un ottimo modo per nascondersi Ti sei perso? Era una domanda diretta: non sapeva chi fosse quel blu essere, ma lì a Tatooine poteva solamente finire in mano a qualche criminale, tanto valeva provare a portarlo con se: di animali da compagnia ne aveva sempre bisogno. Nel frattempo il segnale che lo aveva ricondotto sul pianeta sembrava perso, un peccato aver mancato la possibilità di trovare un altro fratello e liberarlo dal giogo biologico
Presumo che John si rivolga a Ekar, come descritto anche da Cnosso.
Quando i tre scendono dalla nave, Matt si accorge di aver occhiato quella nave per anche troppo. Peccato che ormai, era stato notato dal proprietario, o meglio, da quello più sfarzoso tra i tre, che presumibilmente era il proprietario. Presumibilmente, perché meh, chi potrebbe dirlo. Certo che... vederselo avvicinare così non incute proprio amicizia. Specialmente per chi, come Matt, vorrebbe evitare qualsiasi tipo di contatto con altri. Ma, e dico ma, avevamo detto di essere più aperti, quindi... magari è uno stile d'abbigliamento in voga? O magari è così che vestono... che ne so, i cacciatori di taglie da questo lato della galassia? Boh... possiamo solo tirare ad indovinare. Tutti e tre sembrano parecchio seri. Il droide, quello che sta parlando con uno dei due umani, lui sembra più disinvolto, a prima vista. Ma che ne si potrebbe sapere, realmente? Oh cavolo, perché quello grosso si sta avvicinando così tanto...?
CITAZIONE
Ti sei perso?
Uhm... ok, forse non dovevamo fissare così tanto la sua nave. Non è che adesso ci blastera, no? Perso? Uh, no, no, sono qui solo di passaggio. - Un piccolo cenno di capo, a confermare le sue parole. Ora, però, il ragazzo non sapeva se sotto quella che poteva sembrare una maschera, a primo sguardo, il tizio fosse serio o semplicemente in cerca di una conversazione. Certo sta che un po' di stizza c'è, a parlare con uno così dal nulla. - Bella nave. - Un commento pacifico, quasi a voler calmare delle acque possibilmente mosse. La palla veniva quindi passata al tizio.
Ekar ascolto cosa diceva il droide logorroico ma non fece nessun commento dato che non aveva niente da dire e pensava che ogni parola che avrebbe detto avrebbe portato solo a discussioni futili. Sposto lo sguardo verso il Chiss e tolse la mano dall'impugnatura della spada dato che sembrava impaurito e disarmato ma non avrebbe abbassato la guardia del tutto, contava di avere i riflessi per sfoderare la spada se c'è ne fosse stata la necessità e pensava sarebbe risultata la mossa più adatta in un eventuale combattimento, i quali da mandolariano sapeva che potevano iniziare in qualunque momento.
